Dieci Inverni

Dieci inverni 05Dieci inverni, dieci anni per una storia d’amore, fra trovarsi, lasciarsi, ritrovarsi. Tutto parte da Venezia. Un ragazzo, Silvestro, perde l’ultima corsa di un traghetto. Non sapendo dove passare la notte segue una ragazza, Camilla, che era sul traghetto con lui. Quando arriva a casa di lei le chiede ospitalità e passa la notte da lei. L’inizio. L’inizio di un racconto fatto di amore, amicizia, dubbi, viaggi e altro, della durata di ben dieci inverni. Un bel film, che si lascia seguire grazie ai bei dialoghi, mai banali.

[leggi la recensione completa]

District 9

Layout 1E’ un film di fantascienza, ma non come la si pensa normalmente. Johannesburg. Anni ’80. Primo incontro con gli alieni. Una gigantesca astronave arriva sopra la città e li si ferma, senza fare altro. Dopo alcune settimane una spedizione verifica il contenuto della nave. Milioni di alieni che non sono certamente una minaccia. Sporchi, denutriti, non sono in grado di combattere o ripartire. Vengono quindi trasportati a terra e curati. L’integrazione non funziona e vengono quindi messi in un campo profughi nella periferia. Il Distretto 9. Un film che tratta di xenofobia e apartheid utilizzando gli alieni. E non sono loro i cattivi.

[leggi la recensione completa]

Donne Senza Uomini

Donne senza uomini 04Siamo a Tehran, 1953. E’ in corso la guerra con l’europa per liberare la Persia e renderla indipendente. Quattro donne, diversa cultura, diversa estrazione sociale, diverse storie, sono tutte accomunate da un obbiettivo. Liberarsi e cambiare il proprio destino, scritto dagli uomini della propria famiglia senza nemmeno essere state consultate. Tratto da un libro di Shahrnush Parsipur, segna l’esordio alla regia di Shirin Neshat, artista e fotografa iraniana che vive in America. Un film intenso che narra di come le donne vivano in una struttura chiusa e non possano cambiare la loro vita, se non con ribellione e spesso pagando il prezzo più alto.

[leggi la recensione completa]

Blow-up

Blow-Up 04Un film particolare, il primo in inglese di Michelangelo Antonioni. Un fotografo di moda, che vive nel mondo in delirio della Londra anni ’60, ingrandendo uno scatto fatto in un parco, crede di vedere le prove di un omicidio. Thomas aveva fotografato di nascosto una coppia di amanti, ma la donna lo scopre e viene da lui in studio esigendo il rullino. La inganna dandole un rullino vuoto, ma poi vuole capire il perché dell’insistenza della donna, quindi guarda le fotografie e le ingrandisce, da qui il titolo. Negli ingrandimenti crede di vedere le prove di un delitto, e decide di tornare nel parco per verificare. Ed, in effetti, trova il cadavere dell’amante della donna. Rientrando in studio avrà però un’amara sorpresa.

[leggi la recensione completa]

Cinderella Man – Una ragione per lottare

Cinderella Man 02Anche questo film è basato su una storia vera, quella del pugile James Braddock, non particolarmente famoso. Dopo una serie di vittorie abbastanza importanti sparisce dalla scena. Ritorna a combattere ai tempi della Grande Depressione per sfamare la propria famiglia. Alla domanda di un giornalista, che gli chiede per cosa combattesse, lui rispose ‘Per il latte.’. Ritorna e vince, vince, fino ad arrivare a combattere per il titolo di Campione del Mondo dei pesi massimi, contro un pugile pericoloso che aveva già ucciso due persone sul ring. Un bel film con un ottimo cast, in particolare Russel Crowe e Paul Giamatti, che sono stati in nomination per molti premi.

[leggi la recensione completa]

Bastardi Senza Gloria

Bastardi Senza Gloria 05Che dire. Quentin Tarantino. La storia alla base è semplice. Vendetta. L’unica sopravvissuta di una famiglia di ebrei sterminata dalle SS diventa proiezionista in un cinema. Nel quale arriverà Hitler. Ed ecco che la ragazza decide di attuare la sua vendetta verso i nazisti, con un attentato al Fuhrer. Ma, contemporaneamente, una squadra di americani che hanno deciso di farla pagare ai nazisti con la loro solita moneta, cioè dolore, crudeltà e terrore, decide di fare un attentato ad Hitler. Nel solito cinema.

[leggi la recensione completa]

Pulp Fiction

Pulp Fiction 01Una storia ricca di meravigliose scene e con una fotografia curatissima. Pulp Fiction è diventato un’icona, spesso ripresa e citata, senza menzionare il numero di caricature che ne sono state fatte. La storia ha come protagonisti principali Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson), due gangster di medio livello, e Mia (Uma Thurman), la moglie del loro capo.

[leggi la recensione completa]

Sette Anni in Tibet

Sette-anni-in-TibetUn bellissimo racconto di vita con un Brad Pitt che dimostra ancora una volta di non essere solo un bell’attore. Tratto da una storia vera, Heinrich è uno scalatore austriaco arrogante, mandato dal partito nazionalsocialista in Tibet. Il giorno della partenza scopre, durante un litigio, che la moglie è incita. Rimarrà però in Tibet per diversi anni, bloccato dalla guerra, e conoscerà il Dalai Lama, incontro che lo cambierà profondamente.

[leggi la recensione completa]

Balle Spaziali

balle spaziali 02Spaceball: Il Film! La parodia di Guerre stellari, film di Mel Brooks, che è un must per gli amanti del genere. La principessa Vespa non vuole sposare il suo promesso e sonnolento principe Valium, quindi scappa dal suo pianeta con la droide cameriera Dorothy. Intanto nel pianeta Spaceball l’aria è stata tutta consumata, quindi vanno in giro con un gigantesco aspirapolvere per succhiare l’atmosfera agli altri pianeti. Il presidente Scrocco e il comandante Lord Casco creano un piano per rapire Vespa e ricattare il suo pianeta. Ma per fortuna ci sono Stella Solitaria ed il suo fido aiutante Rutto!

[leggi la recensione completa]

Attila Flagello di Dio

attila flagello di dio 01E se questa non è una delle icone del comico-trash, non so cosa la possa essere. Attila è in realtà Ardarico, un barbaro a cui i Romani hanno portato via la bella Uraia. Sapendo della previsione dell’invasione barbarica, si cambia nome in Attila e si muove alla volta di Roma. Assurdo, astruso, demenziale. Ricco di battute che sono passate di bocca in bocca per un paio di generazioni, è diventato un simbolo di una comicità anni ’80 che ormai non esiste più.

[leggi la recensione completa]