Opera prima di Maccio Capatonda, nome d’arte di Marcello Macchia, comico italiano noto al grande pubblico per i suoi sketch assurdi, è la storia di Giulio Verme, un quarantenne vegano, ambientalista e animalista in piena crisi esistenziale, dovuta all’incapacità di vivere assieme ai suoi menefreghisti concittadini, preoccupati solo del risultato della partita o del vincitore del reality show del momento. Un incontro fortuito lo porterà verso un percorso potenzialmente distruttivo e alienante, ma che alla fine gli permetterà di comprendere le motivazioni e le passioni delle persone che gli gravitano attorno, spingendolo a domandarsi se vale la pena continuare le sue battaglie o uniformarsi a tutti gli altri.
Scopare!
Chi si aspetta una semplice sequenza di sketch rimarrà deluso, in quanto Maccio porta in scena un film completo, con una trama non banale e dei temi più profondi di quanto le semplici battute estrapolate dal contesto lascino intendere. Una commedia che fa ridere, ma soprattutto riflettere sulla società italiana e sulla frivolezza dello star system. Un film carico di satira sociale, che spinge lo spettatore a riflettere sul suo ruolo nella creazione del mondo che Maccio porta in scena. Le performance degli attori non sono particolarmente memorabili e la regia fa il suo dovere senza strafare. In questo modo la storia e la morale “immorale” del finale risaltano ancora di più, lasciando allo spettatore il dolce gusto della risata per le battute assurde e l’amaro retrogusto della satira per i temi trattati. Un film sicuramente da vedere per capire che si può ridere e riflettere allo stesso tempo. Fratelli Vanzina e Neri Parenti, prendete nota, per favore.
Durata: 1 ora e 40 minuti
Sito Ufficiale: italiano-medio