Due sorelle, la maggiore Satsuki e la minore Mei, si trasferiscono con il padre per stare più vicine alla propria madre, ricoverata in ospedale. Si trasferiscono in un piccolo villaggio circondato da boschi, campi, risaie e fiumi, in mezzo alla natura e lontano dalla città. Lontano anche dal mondo razionale, le sorelle vengono catapultate in un mondo di fiaba e mitologia. Incontrano prima dei corrifuliggine, esserini di cenere, poi Mei incontra due spiritelli, e seguendoli trova un albero cavo, che contiene uno strano essere. Questo è Totoro, il custode della foresta, uno spirito buono e gentile che custodisce la foresta e tutte le sue creature. Ed ecco che appariranno molte altre creature incantate, spiriti della foresta, emozionanti nella loro semplicità e gentilezza. Un film per bambini pensato per gli adulti.
È fantastico. Fin da ragazzo ho desiderato vivere in una casa infestata dagli spettri.
Anche questa volta lo Studio Ghibli, che proprio Totoro ha scelto per simbolo, riesce ad incantare. Il film è pensato per dei bambini, la narrazione ed il tipo di creature e situazioni che incontriamo lo rivelano chiaramente, ma questo non impedisce la fruizione da parte di un pubblico adulto, anzi, è proprio grazie a questi che il film può emozionare più di quanto pensiamo. Come sempre a farla da padrone è la storia e, soprattutto, l’atmosfera sognante, fiabesca, fantastica, che Hayao Miyazaki riesce a creare ogni volta, popolando di piccole entità un monda dipinto fantasticamente. Il GattoBus è un pezzo incredibile, e ci sono diverse scene che andrebbero riviste una volta la mese per la loro poesia e per l’emozione che trasmettono: l’attesa dell’autobus, il primo incontro con Totoro, ed altri momenti ancora. Deliziosi gli essere di fuliggine che solo i bambini possono vedere. Poesia per bambini e non solo.
Titolo Originale: Tonari no Totoro
Durata: 1 ora e 26 minuti
Sito Ufficiale: totoro