E se questa non è una delle icone del comico-trash, non so cosa la possa essere. Attila è in realtà Ardarico, un barbaro a cui i Romani hanno portato via la bella Uraia. Sapendo della previsione dell’invasione barbarica, si cambia nome in Attila e si muove alla volta di Roma. Assurdo, astruso, demenziale. Ricco di battute che sono passate di bocca in bocca per un paio di generazioni, è diventato un simbolo di una comicità anni ’80 che ormai non esiste più.
– Il tuo nome sarà Attila, flagello di Dio. – Siiiiiii mi piaccce: Attila, fratello Diddio!
Diego Abatantuono è all’apice del suo ruolo comico in questa vesti di assurdo barbaro, con le sue parlate impossibili e l’ignoranza e la volgarità che vincono in lui. Nel cast almeno un paio di nomi che si rivedranno nel cinema e nel cabaret italiano per molto tempo, come Francesco Salvi e Mauro Di Francesco. Il film è divertente, ma lento in diverse parti, rimane comunque una pietra di paragone per il genere. E’ uno di quelli che viene sempre fuori nelle serate fra amici quando si incominciano a citare battute e gag. Un’altra dimostrazione che non si esce dagli anni ’80.
Durata: 1 ora e 42 minuti